giovedì 17 gennaio 2013

ALLENARSI DURAMENTE


In una vecchia intervista, rilasciata dal Maestro Saito, ho trovato un interessantissimo passaggio, circa il notevole problema generato dal fraintendimento dei termini "morbido" e "duro", usati nel Budo a proposito del modo di allenarsi.
È un problema annoso, di cui in effetti sembra davvero difficile sbarazzarsi, perchè fondamentalmente risulta spesso un'ottima scusa per giustificare mancanza di volontà e pigrizia, o all'opposto, aggressività senza controllo.
Rincuora scoprire dalle parole del M. Saito, che il problema era già tale ai tempi di O Sensei...

Traduco liberamente dall'inglese il passaggio, tratto dall'intervista, che ho trovato su una vecchissima copia di Aikido Journal.
Per chi lo preferisse, più in basso trovate l'originale.

<< O_Sensei usava sempre dire: "Sono ciò che sono perché mi sono allenato duramente per sessant'anni. Tu cosa pensi di poter fare?"
Spesso diceva questo. Ma ci sono molte persone che non capiscono il significato di "duro" e "morbido". "Duro" significa fare la tecnica con decisione, ma con un movimento morbido. Però la gente tende ad allenarsi muovendosi in modo non fluido. E quando fanno un allenamento morbido, lo fanno in un modo senza vita. I movimenti morbidi dovrebbero essere riempiti con il più forte "Ki". >>






1 commento:

  1. parole sante!!
    [sicuramente decisive per potre viver bene in questo "mondo" che, a parer mio, va nella direzione contraria.]

    -KI forever-

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